VERITÀ SULLE VIOLENZE ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETÀ ALLE
VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !
Il prossimo martedì 4 novembre dovrebbe concludersi il primo atto
del lungo processo per i maltrattamenti nei confronti di ragazzi con
autismo avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia in provincia
di Pisa, gestita dalla fondazione Stella Maris.
La giudice infatti con molta probabilità pronuncerà la sentenza di
primo grado dopo aver ascoltato la risposta del pubblico ministero
alla requisitoria degli avvocati delle due dottoresse imputate
esposta nel corso della precedente udienza.
Come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud saremo presenti
martedì 4 novembre a partire dalle ore 10:30 per il ventiduesimo
presidio davanti al Tribunale di Pisa, in sostegno e solidarietà
alle famiglie delle vittime dei maltrattamenti.
Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un
giovane, la struttura è stata posta sotto controllo con
l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni,
la Procura di Pisa ha configurato l’ipotesi di reato per
maltrattamenti. Si tratta del più grande processo per maltrattamenti
a persone con disabilità in Italia. Il processo va avanti lentamente
da oltre 7 anni: le udienze sono state molto diradate a causa
dell’elevato numero di testimoni.
Gli imputati sono 15, tra cui due dottoresse che gestivano la
struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati
sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il
Direttore generale che, dopo il rito abbreviato, è stato condannato
a 2 anni e 8 mesi per poi essere assolto nel processo d’Appello.
I genitori, i tutori e altri testimoni ascoltati hanno raccontato le
violenze subite dai ragazzi di Montalto. Le videoregistrazioni hanno
documentato e testimoniato gli oltre 280 episodi di violenza in meno
di 4 mesi; violenza non episodica dunque, ma strutturale. In una
delle ultime udienze una delle dottoresse ha dichiarato che a
Montalto di Fauglia venivano usati, in caso di crisi, i "tappeti
contenitivi” nei quali il paziente veniva arrotolato, immobilizzato
e contenuto. Durante il processo è stato inoltre dichiarato che a
Fauglia esisteva una stanza con un letto dotato di cinghie per la
contenzione meccanica.
Tra gli ospiti della struttura ricordiamo Mattia, morto nel 2018 per
soffocamento, dovuto probabilmente al prolungato ed eccessivo uso di
psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano comportato
disfunzionalità e rischi per la deglutizione al momento dei pasti,
ma la famiglia afferma di non esserne mai stata informata né
tantomeno istruita su eventuali accortezze o manovre salvavita da
mettere in atto. Per questa vicenda vi è un altro procedimento
penale: il processo in primo grado si è chiuso con nessuna
responsabilità da parte dei medici e della struttura. Il processo
d’Appello si terrà presso il Tribunale di Firenze, nello stesso
giorno del processo di Pisa, il 4 novembre.
Come riporta la relazione del consulente tecnico, professor Alfredo
Verde: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo
rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e
violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte
tollerata, in parte ignorata dalla direzione delle strutture”. E
ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la
violenza e la sopraffazione divengono strumenti usati ogni giorno, e
l'istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire
un luogo meramente coercitivo e afflittivo. Il comportamento degli
operatori è apparso tipico delle istituzioni totali”.
La presunta eccellenza della Stella Maris è un grande bluff. A
Fauglia non si mettevano in atto cure o trattamenti terapeutici ma
violenze e trattamenti degradanti e umilianti ai danni degli ospiti.
Tutte le pratiche di contenzione, tra cui anche l'utilizzo dei
tappeti di contenzione, rappresentano, oltre che una inaccettabile
violenza, uno dei tanti simboli del fallimento dell’utopia
psichiatrica.
Come Collettivo Artaud riteniamo sia necessario, dopo due anni di
vicinanza e supporto costante, assicurare ora più di prima una
presenza numerosa di testimonianza e appoggio in quest'ultima fase
del primo grado del processo, in quello che sarà probabilmente un
momento di sofferenza e di forte impatto emotivo, comunque vada. A
fianco di chi ha subito maltrattamenti e violenze all'interno della
struttura di Montalto di Fauglia e delle loro famiglie, ma anche in
nome delle tante vittime di abusi psichiatrici che ancora, lontano
dai riflettori e dalle telecamere, vengono perpetrati ai danni di
persone private della libertà personale e non in grado di difendersi
da sole.
Partecipiamo al PRESIDIO in SOLIDARIETÀ alle VITTIME
MARTEDÌ 4 novembre ore 10.30 c/o il Tribunale di Pisa in Piazza
della Repubblica.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Comitato Sanità Pubblica Versilia-Massa Carrara
Coordinamento Regionale Toscano Salute Ambiente Sanità
per info:
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa 3357002669
antipsichiatriapisa@inventati.org artaudpisa.noblogs.org